Gravidanza, allattamento e menopausa: Jacopo Locatelli
L’alimentazione della donna incinta deve essere modificata per rispondere alle sue necessità e a quelle del feto .
• Durante la gravidanza, è previsto un aumento medio dell'apporto energetico di circa 260 kcal al giorno nel secondo trimestre e di 500 kcal al giorno nel terzo trimestre. Le variazioni nel primo trimestre sono considerate trascurabili, con riferimento a una donna inizialmente normopeso. Oltre all'energia, si osserva un aumento del fabbisogno di nutrienti essenziali come proteine, vitamine, minerali e altri micronutrienti.
• È importante sottolineare che ciò non implica che la futura mamma debba "mangiare per due", poiché ciò potrebbe comportare un aumento di peso eccessivo e potenzialmente pericoloso. È invece consigliabile adattare la dieta solo se necessario.
Nel caso in cui la futura mamma fosse sottopeso o sovrappeso prima della gravidanza, i fabbisogni calorici devono essere valutati individualmente, prendendo in considerazione parametri come il peso pregravidico, l'aumento di peso consigliato e l'attività fisica svolta.
• Durante la gravidanza, il fabbisogno di ferro raddoppia e spesso diventa necessario ricorrere a integratori, considerando soprattutto l'alto rischio di anemia materna. Questa carenza potrebbe compromettere lo sviluppo fetale se non affrontata adeguatamente. E’ fondamentale garantire un adeguato apporto di calcio, il cui fabbisogno aumenta significativamente.
Se l'alimentazione della madre non riesce a fornire la quantità necessaria di calcio per lo sviluppo scheletrico del bambino, il corpo della madre può sfruttare le riserve ossee, rischiando di indebolirsi attraverso la decalcificazione.
• Altri nutrienti cruciali durante la gravidanza includono l'acido folico, raccomandato con la supplementazione già al momento in cui si cerca una gravidanza, insieme alle vitamine B1, B2, B12 ed A.
• Per favorire lo sviluppo nervoso del feto e prevenire la depressione post-partum, un adeguato apporto di acidi grassi omega-3, specialmente DHA, è consigliato.
È possibile integrarli, se raccomandato dal medico ginecologo. Ricerche recenti suggeriscono che questi grassi possono avere effetti positivi sul peso alla nascita e sulla durata della gravidanza.
Una madre che decide di allattare al seno spesso concentra tutte le sue energie sul neonato e sull'allattamento, il quale, soprattutto nelle prime fasi, richiede impegno e dedizione. È importante notare che lo stato nutrizionale e la dieta della madre possono influenzare sia la quantità che la qualità del latte materno.
• L'allattamento richiede un incremento dei bisogni nutrizionali della madre, quindi l'alimentazione dovrebbe essere adattata per garantire il benessere sia della madre che del bambino. Le necessità caloriche della donna durante l'allattamento dipendono dalla produzione di latte e dalle riserve accumulate durante la gravidanza sotto forma di tessuto adiposo.
• In media, l'allattamento esclusivo al seno per i primi sei mesi richiede un aumento di circa 500 calorie al giorno per la madre, oltre a una maggiore richiesta di proteine, grassi, carboidrati, vitamine e sali minerali.
• Le raccomandazioni per un aumento calorico devono essere adattate alle esigenze individuali, considerando anche l'aumento di peso alla fine della gravidanza. È importante evitare un ulteriore aumento di peso durante l'allattamento, soprattutto se la madre è sovrappeso o obesa.
Il surplus energetico richiesto può essere parzialmente bilanciato utilizzando le riserve di grasso accumulate durante la gravidanza. Questo è particolarmente cruciale per garantire un peso sano durante l'allattamento.
MENOPAUSA
La menopausa rappresenta la fine del periodo fertile di una donna, caratterizzato dalla cessazione delle mestruazioni. Non è una condizione patologica, ma piuttosto una fase fisiologica naturale della vita di ogni donna.
Con l'arrivo e dopo la menopausa, il metabolismo tende a rallentare e si osserva una riduzione fisiologica del fabbisogno calorico. Questa diminuzione varia generalmente da 60 a 150 calorie al giorno e raramente supera le 300 calorie giornaliere.
Nonostante ciò, un metabolismo più lento può aumentare la predisposizione all'aumento di peso.
Perciò, specialmente durante e dopo la menopausa, è cruciale praticare regolarmente attività fisica e adottare un'alimentazione sana ed equilibrata che rispetti le esigenze energetiche senza compromettere il bilancio calorico.
Durante la menopausa, due dei cambiamenti più evidenti nel corpo femminile sono l'aumento di peso e l'accumulo di grasso nell'area addominale, conosciuto come distribuzione "a mela" o androide. In precedenza, prima della menopausa, il grasso tendeva ad accumularsi in modo più periferico, come nella distribuzione "a pera" o ginoide, sulle cosce o sui glutei.
È fondamentale sottolineare che l'accumulo di grasso nell'addome è associato a un maggiore rischio di sviluppare malattie metaboliche come il diabete di tipo 2, la sindrome metabolica, malattie cardiovascolari come l'infarto e l'ictus, e anche il rischio di tumore al seno.
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Gravidanza e Menopausa
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